lunedì 3 settembre 2007

Second Life: your world, your imagination - Articolo publicato su Zai-Net


COSTUME

SECOND LIFE: YOUR WORLD, YOUR IMAGINATION

ESISTE UN’ALTRA REALTA’, UN LIVELLO SUPERIORE DELL’ ESISTENZA CHE SI CELA DIETRO L’ESSENZA PRIMA DELLE COSE. ESISTE UN ALTRO MONDO, UN LUOGO METAFISICO DOVE LA VITA DELL’UOMO PUO’ SVOLGERSI LIBERA DALLE CATENE DELL’UNIVERSO E SVINCOLATA DAGLI STEREOTIPI DELLA NATURA. ESISTE SECOND LIFE!

Di Gioele Maria Pignati

www.gmparticoli.blogspot.com

Era più o meno all’inizio di questa passata “lunga estate caldissima”, per dirla alla Max Pezzali, che capitava di accendere la tv e di scorgere anche per caso il biondo profilo della permanente riccioluta di Irene Grandi, la gradevole cantante premiata per una canzone tutto sommato discreta dal titolo “Bruci la città”. Alzando il volume dell’apparecchio televisivo, nelle sue interviste come in quelle delle meno fortunate colleghe Paola e Chiara, succedeva anche di udire una curiosa e quanto meno fantomatica serie di strani termini che andavano da un oscuro concetto di “avatar” o di “concerto online ad un bizzarro inglesismo tipo “Second Life”. A quel punto sarebbe semplicemente bastato spegnere la scatoletta grigia dal tubo catodico fluorescente e sprofondare nel divano, ma, volgendo lo sguardo verso la pila di giornali stropicciati ammucchiati sul tavolino, non avreste potuto fare a meno di notare, stampato a caratteri cubitali, lo stesso medesimo termine ignoto precedentemente incontrato, “Second Life”. Avreste potuto gettare nel fuoco tutte le riviste per alzarvi e spaparanzarvi comodamente di fronte al computer per controllare la posta elettronica. Come spesso avviene, anche in quel caso sarebbe potuta sbucare dal nulla una nuova invitante pubblicità e così accadeva, dunque, nemmeno a dubitarlo, ricomparivano ancora una volta quelle due stramaledette parole: Second Life.

“BRUCI LA CITTA’ E CROLLI IL GRATTACIELO…” TANTO IO MI RIFACCIO UNA VITA DA ZERO!

Tutto cominciò con un piccolo e sgangherato team di programmatori americani, oggi noto come “Linden Lab”, che, avvertendo la profonda ignoranza di ritorno che ristagnava tra le più disparate classi sociali nel mondo, comprendendo la crescita esponenziale di crisi psicologico - esistenziali di molti individui (timidezza, incapacità di esprimere se stessi ed in generale impossibilità di affrontare con serenità anche le più piccole difficoltà della vita), ma soprattutto, considerando i tempi maturi per un’attività online in “grande stile”, nel 2003 presentò al popolo della rete la prima vera (finta) realtà virtuale, fruibile da chiunque e perfettamente funzionante. Fuggire dalla realtà, oggi come “allora”, resta dunque qualcosa di molto semplice e rapido, tant’è che il tutto si riduce, dapprima ad una breve e necessaria visita al sito del produttore alla ricerca di qualche convincente e, possibilmente persuasiva, spiegazione sull’argomento, poi, una volta comprese le “immense potenzialità” della faccenda, alla compilazione di un banale modulo d’iscrizione identico in tutto e per tutto a quello presentatovi dai forum e dai servizi di posta, con particolare attenzione rivolta, però, al codice della carta di credito dell’utente. Dopo di ciò avrete immediatamente a vostra disposizione un “avatar”, un personaggio 3D, il cui aspetto e la propria personalità dipenderanno essenzialmente da ciò che vorreste diventare, ma che non riuscite ad essere nella realtà. Con questo “alter-ego” potrete così passare i momenti migliori delle vostre giornate incollati allo schermo del PC, esplorando ed ammirando ogni aspetto del formidabile mondo tridimensionale di cui siete appena diventati “residenti”, viaggiando in auto, in aereo, su un disco volante, a bordo di un futuristico hoverboard a propulsione, guidando un mech, librandovi nell’aere alla Peter Pan o, perché no, teletrasportandovi! Dietro lo schermo vi aspettano tutte le località e le attrazioni fittizie che avete sempre desiderato visitare: andiamo da “Apfelland”, la germanica “CITTA’ DELLE MELE” con tanto di “DUBAY TOWERS” nel mezzo, per passare poi alla “piazza delle religioni” sormontata dalle riproduzioni dei più conosciuti edifici di culto del mondo per giungere infine agli straordinari monumenti architettonici, sedi delle principali industrie virtuali della terra come IBM, COCA COLA, TELECOM, ENEL, GABETTI e tante altre. Stando dunque alla presenza di queste aziende avrete sicuramente intuito come sia possibile fare una carriera anche nella vostra nuova bellissima seconda vita, partendo da un umile lavoro da cubista da discoteca per pochi dollari l’ora (già, perché in Second Life l’unica cosa reale sono i soldi delle vostre carte di credito prepagate), diventando poi stilisti, venditori di auto da corsa o improvvisati costruttori di abitazioni, il tutto creato con il programma di modellazione 3D “donatovi” dalla LINDEN LAB con il quale potrete costruire qualsiasi cosa desideriate per poi utilizzarla o rivenderla per migliaia di dollari nel vostro mondo virtuale preferito ad altre persone, come voi a caccia di “grandi affari”. E non osate dire che dalle vostre parti non accade mai nulla di interessante perché in Second Life c’è sempre qualcosa di nuovo, educativo e costruttivo a cui poter assistere: concerti e conferenze di personaggi famosi che non riescono più a far presa nella vita reale a causa dell’emigrazione sociale di massa nel WEB, meeting di missionari gesuiti che, cercando una disperata soluzione al progressivo svuotamento delle chiese nella “First Life”, si sono preposti di portare la religione cattolica nel “NUOVO MONDO VIRTUALE”, politici alla di Pietro che, tentando di promuovere la propria persona con “disinteressate” campagne promozionali, spesso e volentieri si ritrovano a fronteggiare persino nei loro quartier generali 3D scioperi e manifestazioni con tanto di cartelli e striscioni denigratori, finte università e campus dove improvvisati professori pretendono di insegnare l’inglese o dove, gli “studenti”, ormai incapaci di apprendere fatti ed avvenimenti mediante un semplice libro di storia, si ritrovano ad interrogare un pupazzo con le fattezze di Garibaldi o di Leonardo da Vinci per apprendere qualche informazione sulla sua vita, episodi di porno – pedofilia intercettati in seguito allo scambio da parte di un nutrito gruppo di avatar di certe immagini raffiguranti alcuni minori costretti in atteggiamenti non propriamente virtuosi ed ovviamente, attentati, per mezzo di autobomba e di ordigni nucleari, usati da presunte cellule terroristiche, le quali, tramite Second Life, avrebbero potuto simulare i prossimi attacchi e gestire scambi di denaro attraverso canali totalmente privi di controllo. Ecco dunque cos’è Second Life, è l’occasione più unica che rara di gettare per sempre la vostra vita alle ortiche, rinunciando ad amicizie vere, ripudiando la possibilità di condividere degli affetti e di creare una famiglia, rifiutando il perseguimento di ambizioni e di carriere lavorative reali. Sono ormai 9.000.000 gli utenti ad aver cominciato la loro nuova vita all’interno di questo vasto teatrino mediatico - commerciale, un paradiso terrestre dove nemmeno la morte può far paura. Mancate soltanto voi in questa fantastica terra delle meraviglie!

TUTTI “PAPERONI” CON SECOND LIFE!

Argomento molto discusso da giornali del calibro di “Business Week” è stato quello della possibilità offerta da S.L. di fare affari veri in realtà virtuale. Ecco i nomi dei presunti “virtua – nababbi”:

Anshe Chung: una cinese trapiantata in Germania, avrebbe rivenduto lotti di terreno virtuale acquistati per una becca a cifre astronomiche, (tra i 1200 e i 1600 dollari), riuscendo a guadagnare in tutto circa un milione di dollari. E’ stata questa enorme cifra a far scattare per prima la molla del fenomeno mediatico.

Philip Rosendale: uno dei creatori di Second Life, tra terreni, vendita di immobili, arredi, vestiti e mezzi di trasporto, (ovviamente tutto virtuale), avrebbe guadagnato insieme alla compagnia un qualcosa come diciannove milioni di dollari.

Reuben Steiger: ha creato una società virtuale di consulenza aziendale. Il suo “lavoro” risiede nel collaborare con le grandi aziende intenzionate ad aprire la propria sede all’interno di S.L. che però non sanno dove cominciare. Reuben si occupa di procurare loro un edificio o di aiutarli ad inserirsi nell’ambiente in modo meno traumatico. Anche nel suo caso si parlerebbe di milioni di dollari.

Kevin Alderman: l’immancabile pappone della situazione. Qualche anno fa avrebbe realizzato la riproduzione del quartiere a luci rosse di Amsterdam per poi rivenderlo su E-Bay a 50.000 dollari.

Ragazzi, sinceramente, credo che la “Real Life” abbia molto di meglio da offrire rispetto a quattro inafferrabili illusioni messe in croce…



IL VIRTUALE VA DI MODA

Non solo Second Life. Trascinati da quella che sembra esser diventata una vera e propria moda, sono spuntati come funghi decine e decine di nuovi simulatori di vita sociale online. Basta interrogare la rete per rendersi conto di questa nuova triste realtà. Almeno gli psichiatri son contenti: se da una parte si parla di falsificazione e di annullamento dei rapporti umani, in alcuni casi il virtuale può tornare utile: ad esempio nell’osservazione dei comportamenti del malato psichico, che strappato da un contesto reale può esprimere sinceramente desideri e volontà proprie altrimenti insondabili.